Differenze tra le versioni di "Uso del Softsynth"

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Per la sintesi sonora, laddove le schede audio non posseggano il sintetizzatore interno, è necessario servirsi di un softsynth che gestisca la riproduzione sonora appunto a livello software. Softsynth sono, per esempio, Timidity e Fluidsynth. I Softsynth sono, dunque, programmi specifici (client) aventi il compito di interfacciare i sequencer con la scheda audio gestendo preliminarmente la parte sonora vera e propria.
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Per la sintesi sonora, laddove le schede audio non posseggano il sintetizzatore interno, è necessario servirsi di un softsynth che gestisca la riproduzione sonora appunto a livello software. Softsynth sono, per esempio, QSynth, Timidity e Fluidsynth. I Softsynth sono, dunque, programmi specifici (client) aventi il compito di interfacciare i sequencer con la scheda audio gestendo preliminarmente la parte sonora vera e propria. Una delle loro funzioni principali è caricare e gestire i file chiamati soundfont bank (ad esempio quelli cn estensione .SF2), ossia i banchi di suoni con i quali fa suonare il Midi.
  
 
Senza questo accorgimento non si potrebbero inviare eventi Midi dal sequencer al softsynth, il quale sulla base dei dati Midi ricevuti gestisce i campioni audio del soundbank e li suona sul dispositivo PCM della scheda audio.
 
Senza questo accorgimento non si potrebbero inviare eventi Midi dal sequencer al softsynth, il quale sulla base dei dati Midi ricevuti gestisce i campioni audio del soundbank e li suona sul dispositivo PCM della scheda audio.
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(Vi sono dei sequencer che hanno la funzione interna, implementata, che consente di caricare i file soundfont senza la necessità di utilizzare client esterni.)

Versione delle 16:37, 30 mag 2011

Per la sintesi sonora, laddove le schede audio non posseggano il sintetizzatore interno, è necessario servirsi di un softsynth che gestisca la riproduzione sonora appunto a livello software. Softsynth sono, per esempio, QSynth, Timidity e Fluidsynth. I Softsynth sono, dunque, programmi specifici (client) aventi il compito di interfacciare i sequencer con la scheda audio gestendo preliminarmente la parte sonora vera e propria. Una delle loro funzioni principali è caricare e gestire i file chiamati soundfont bank (ad esempio quelli cn estensione .SF2), ossia i banchi di suoni con i quali fa suonare il Midi.

Senza questo accorgimento non si potrebbero inviare eventi Midi dal sequencer al softsynth, il quale sulla base dei dati Midi ricevuti gestisce i campioni audio del soundbank e li suona sul dispositivo PCM della scheda audio.

(Vi sono dei sequencer che hanno la funzione interna, implementata, che consente di caricare i file soundfont senza la necessità di utilizzare client esterni.)