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Matteo Renzi vuole Consigli: rispondiamo

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Gianluigi:
Vi riporto un appello apparso sul sito del Majorana di Gela fatto dal Pro. Antonio Cantaro che a qualcuno interessato potrebbe essere sfuggito.

mercoledì 07 maggio 2014

OGGETTO: Matteo Renzi vuole Consigli: rispondiamo


Il Presidente Matteo Renzi, in vista della riforma della Pubblica Amministrazione prevista per giugno, ha reso disponibile un indirizzo e-mail a cui inviare i nostri suggerimenti. Fino al 30 maggio 2014, abbiamo la possibilità di indicare una enorme fonte di risparmio che è del tutto indolore (tranne per qualche multinazionale straniera). Scriviamo tutti, se in tanti, potrebbe funzionare veramente ...

Questa iniziativa non appartiene a nessun partito politico ma solamente e semplicemente al buon senso degli italiani.

Michy9393:
Mandato...spero che serva a qualcosa :D

Orionis:
Approvo incondizionatamente ed ho inviato.
Grazie per la segnalazione.

Gianluigi:
E bravo Prof Antonio Cantaro la sua iniziativa è stata un successo complimenti!

Questo è il passo saliente di quanto appare sul sito del Governo alla pagina dedicata:

Le proposte dei cittadini

04.06.2014
SINTESI DEI RISULTATI

Sono giunte, alla data del 30 maggio 2014, 39.343 e-mail all'account rivoluzione@governo.it .....
.....
Prima di passare all'analisi dei contenuti più significativi relativi ai 44 punti si segnala che sono pervenuti al medesimo account di posta diverse "petizioni", in molti casi non legate ai punti della proposta; quelle numericamente più consistenti sono state :

    9.765 email "Renzi rinnova il mio contratto"
    3.326 email "Sblocco contratti"
    1.038 email "Software libero e gratuito nella PA"
    1.489 email "Segretari comunali"

Gianluigi:

--- Citazione da: vuott - 13 Giugno 2014, 21:42:15 ---Che si imponga alla P.A. l'uso del software libero e gratuito, va bene; v'è però un altro, se non più grande poblema: l'accesso alla banda larga garantito a tutti ovunque sulterritorio nazionale risiedano.
Per "garantito" io intendo l'effettiva ed agevole possibilità di accesso ed utilizzo della banda larga in internet.
La rete, come sempre viene detto, è un grande mare di informazioni; e le informazioni sono la base ed anzi i mattoni della conoscenza. La conoscenza, a sua volta, è intimamente connessa con il potere, con la libertà. Se questa nostra attuale società, è - come viene chiamata - la società del'informazione, allora l'accesso sicuro, veloce e garantito diventa una questione di democrazia.
Non può dirsi concretizzata, allora, in una società dell'Informazione la democrazia, se non sono concretamente accessibili a tutti, in qualunque luogo geografico ci si trovi, gli strumenti che permettono il facile e veloce accesso all'informazione ed alla conoscenza.
Vi sono moltissimi luoghi sul nostro intero territorio nazionale, e ritengo la maggior parte, che non sono provvisti di accesso alla banda larga via cavo. Questa circostanza determina a macchia di leopardo l'esistenza di due categorie di cittadini: coloro che dispongono dela banda larga e coloro che ne sono di fatto privati. Tale privazione si erge come un effettivo ostacolo per le persone che vivono in tali luoghi, estromettendole sostanzialmente o comunque riducendo l'esercizio del loro naturale diritto all'effettiva ed agevole partecipazione alla conoscenza e dunque ad una partecipazione - in senso lato - democratica.

..Ah... quando c'era la SIP, che ha portato il telefono pure in....... !

--- Termina citazione ---

Quanto sostiene vuott è vero e mi vede d'accordo.
E' anche vero che l'Italia pur essendo una nazione ad alta densità abitativa in molti casi e per varie ragioni, la principale delle quali è l'asprezza del territorio, vede (forse) maggiori difficoltà di altri paesi nella “democratica” distribuzione dei servizi basti pensare all'acqua potabile che è una delle maggiori vergogne nazionali.
Io credo che volendo con neanche troppo sforzo si potrebbero ottenere buoni risultati con la trasmissione via satellite che per come è conformato il ns. territorio forse sarebbe la via più semplice.
Basterebbe obbligare le multinazionali che così tanto ottengono da noi e così poco danno a dotare tutte le zone del territorio di ripetitori e a dare il servizio a prezzi concordati ragionevoli per tutti sia al Nord che al Centro che al Sud e su tutte le Isole grandi e piccole che siano.
Ciò non toglie che se l'amministrazione pubblica si dotasse di software open source si potrebbero liberare notevoli risorse per altri servizi compreso questo da te indicato.
Se invece vuott intende una spesa ciclopica per portare i cavi ottici in ogni dove, allora io non sono per nulla d'accordo.

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