Cari ragazzi, (posso chiamarvi così ?), mi infilo in questa vivace discussione per portare altra legna al rogo.
Premetto che questo Forum non vuole ne deve essere una tribuna politica (credo siamo d'accordo) per cui non parlo di partiti ne di singoli politici, ma piuttosto del sistema politico e delle classi dirigenti che dal boom economico degli anni '60 a domani (l'oggi è già finito) non si sono mai posti la domanda fondamentale "Dove saremo e cosa faremo fra 10 anni?, e fra vent'anni, e fra trent'anni?".
Se la domanda se la sono posta, io non l'ho mai captata.
Quando si parla di Grandi Opere, queste sono sempre intese come enormi investimenti (o sperperi) di denaro per infrastrutture localizzate geograficamente (Ponte sullo Stretto
) o indirizzate a una piccola parte della popolazione (TAV
).
Ma pensare a qualcosa di meno eclatante, indirizzato però ai bisogni immediati e del prossimo futuro di buona parte, se non tutta, la popolazione, è così impossibile?
Esco un attimo dal seminato per citare un'idea che mi assilla da anni: il problema dell'acqua, visto anche in chiave di variazioni climatiche drastiche, repentine e durature. Il 57% dell'acqua 'prodotta' in Italia va persa, una percentuale doppia (e che già mi stupisce) rispetto a Paesi europei più evoluti. Il Nord va spesso sott'acqua, il Sud è spesso in siccità, le Isole sono perennemente in scarsezza idrica.
Forse dedicare attenzione e cervelli per analizzare possibili soluzioni e quindi realizzarle, anche se dovessero occorrere 20 anni (e penso alla grande Bonifica laziale) sarebbe più utile e produttivo di un treno veloce, che poi veloce non è e nessuno usa.
Venendo a bomba:
l'accesso alla banda larga garantito a tutti ovunque sul territorio nazionale risiedano.
Caro vuott, per quanto detto sopra, sarebbe forse meglio pensare di portare la connettività Internet con prestazioni decenti a tutti, prima di portare i Terabits a qualcuno.
Una citazione:
Fonte:http://www.forbes.com: [paper from Arthur D Little and Ericsson]
"And finally, the real information coming out of this paper is that national broadband is a much better
investment than fast broadband.
Getting everyone, however rural, up to 2 Mbits produces a much better return on investment than trying
to make sure that urban areas have 50 Mbits, or 100.
Which rather makes sense if it is the move from dial up to broadband which produces the biggest jolt
of economic growth."
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Per "garantito" io intendo l'effettiva ed agevole possibilità di accesso ed utilizzo della banda larga in internet.
Qui la parola chiave è 'garantito': questa è una fondamentale questione legislativa e di controllo dell'applicazione delle norme.
Da misero ignorante in materia legislativa, mi sembra di ricordare che tutti i contratti per servizi devono essere reciprocamente vantaggiosi per il fornitore e per l'usufruitore.
Eppure le regole che stabiliscono qual'è il livello minimo di servizio erogato dal fornitore sono sempre sbilanciate a loro favore.
Cosa me ne faccio di una connessione a 100Mbit con una banda minima garantita di 128Kbit? E per quanto tempo deve andare avanti con un servizio che è 1/1000 di quello pattuito (e che pago) senza una corrispondente riduzione del canone?
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Se uno ama vivere in posti quieti, solitari, appartati, tranquilli si accontenti di quello che “onestamente” una comunità può offrire
Caro Gianluigi, mi trovi perfettamente d'accordo, purchè di definisca in maniera ineccepibile in cosa consiste il 'minimo' di servizi che la comunità DEVE offrire. E guarda che sono ancora più estremista: lo stesso concetto lo estendo a TUTTI i servizi di base (acqua, luce, gas, fogne).
Se decido di comprarmi un pezzo di terreno in collina lontano da tutti e costruirmi una casa, è giusto che la collettività paghi buona parte delle spese necessarie per portarmi questi servizi? E le frazioni di montagna con 50 residenti è giusto che debbano usufruire di servizi tecnologici innovativi a spesa dello Stato? Forse bisognerebbe riflettere anche sulla necessità (in tempi medio/lunghi) di cambiamento dell'organizzazione sociale.
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E per finire questo tomo, ricollegandomi alla domanda iniziale (mai espressa), voglio riportare 2 piccole ma significative tabelle sulla variazione del numero di utilizzatori Internet in 10 anni, giusto per ribadire che se non si pensa subito al prossimo futuro ci si mette un attimo a finire fuori dai giochi:
Fonte:http://royal.pingdom.com/2010/10/22/incredible-growth-of-the-internet-since-2000/
Internet users
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Top 10 countries on the Internet in 2000
1 United States 95.1 million
2 Japan 47.1 million
3 Germany 24.0 million
4 China 22.5 million
5 South Korea 19.1 million
6 United Kingdom 15.4 million
7 Italy 13.2 million
8 Canada 12.7 million
9 France 8.5 million
10 Australia 6.6 million
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Top 10 countries on the Internet in 2010
1 (4) China 420.0 million
2 (1) United States 239.2 million
3 (2) Japan 99.1 million
4 (13) India 81.0 million
5 (14) Brazil 75.9 million
6 (3) Germany 65.1 million
7 (18) Russia 59.7 million
8 (6) United Kingdom 51.4 million
9 (9) France 44.6 million
10 (61) Nigeria 44.0 million
Solo 2 osservazioni: dov'è l'Italia, e guardate dov'è la Nigeria!
Se per caso siete ancora qui, e svegli, mi scuso per avervi frastornato con questa lunga e pesante chiacchierata, purtroppo virtuale (sarebbe stato bello davanti un piatto di salumi e un buon bicchiere di vino
)
Forse sono (siamo) un pò
; da domani tornerò a parlare di Strutture e Classi
Buona notte e